Se la techno è nata a Detroit nella seconda metà degli anni Ottanta, durante lo stesso periodo tre ragazzi di Chicago (Spanky, Herbert J e DJ Pierre) hanno la bella pensata di spremere come un limone il sintetizzatore Roland TB-303, facendone fuoriuscire un succo acidissimo e ipnotico, tanto minimalista quanto psichedelico. Con “Acid Tracks“, oltre 11 minuti di delirio mentale (ma dal ritmo perfettamente ballabile, soprattutto se si è presa qualche sostanza ricreativa), nasce l’acid house, le cui ramificazioni, unite a quelle del genere creato nella Motor City, saranno l’ABC di gran parte della musica elettronica degli anni Novanta.
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