Il più famoso e importante album di rock psichedelico della storia. Anche il più influente, se è vero che i quasi dieci minuti della strumentale “Interstellar Overdrive” hanno generato gran parte dello space rock e forniscono tuttora la chiave di lettura di tanta ‘neo psichedelia’, mentre “Astronomy Domine” è stata ripresa persino dai Voivod, band dalle salde radici metal. Un’opera impossibile da replicare, e infatti neppure i Pink Floyd stessi sapranno farlo, illuminata dal genio astrale di Syd Barret, la cui mente in quella prima metà del ’67 irradiava ancora luce aliena e meravigliosa. Oltre alle due tracce totalmente sperimentali già citate, gran parte del fascino di “The Piper At The Gates Of Dawn” risiede proprio nelle allucinate filastrocche scritte da Barrett, caratterizzate da un personalissimo modo d’intendere l’acid folk che, più che alla rassicurante sfera terrestre, rimanda alle profondità spazio – temporali dell’universo. Assolutamente indispensabile.
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