PJ Harvey probabilmente, accanto a Bjork e Tori Amos, è la cantante che più ha segnato gli ultimi vent’anni del rock d’autore (non a caso le tre sono state immortalate insieme sulla copertina di un vecchio numero di Q). E “Let England Shake” si presenta subito come un disco bivalente, nella forma e nel contenuto lirico. Un’altra tappa nella ridefinizione dello stile di PJ. L’album presenta un rock intriso di folk e dall’organico piuttosto parco: prevalenza della chitarra acustica, o leggermente elettrificata, percussioni mai invadenti, qualche intrusione di fiati e piano, più l’ormai immancabile autoharp. Ennesimo centro.
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