Adesso s’è capito il gioco. Nonostante una numerosa messe di pubblicazioni claudicanti e a volte persino superflue, ogni decennio circa i Primal Scream sfornano un capolavoro. Nel 1991 fu l’epocale “Screamadelica”, nel 2000 il meno celebre ma altrettanto sopraffino “XTRMNTR”. Ora la banda di Bobby Gillespie ci regala “More Light“, il disco più smaccatamente psichedelico della sua storia. L’opener “2013” (ospiti Kevin Shields e Debbie Googe dei My Bloody Valentine) e i suoi 9 minuti di riff di sassofono mandati in loop, ritmo implacabile e storture lisergiche assortite delle chitarre elettriche la dicono lunga su cosa ci dobbiamo aspettare. E il resto dell’opera migliora le prospettive. Tracce spesso e volentieri lunghe e complesse, spezie orientaleggianti e mediterranee, omaggi ai Rolling Stones e all’acid rock dei Sessanta, improvvisi voli pindarici verso quello che potrebbe esser definito krautrock riletto con sensibilità britpop (in realtà di orecchiabile non c’è granché). “More Light” è un’opera coraggiosa, anche per questo una delle migliori uscite dal Regno Unito negli ultimi anni. Il fatto eclatante è che, pur riutilizzando così tanti “luoghi comuni” del passato, i Primal Scream riescono a mantenere lo sguardo ben puntato verso il futuro. E creano uno dei dischi simbolo del 2013, lungi dall’essere revivalismo fine a se stesso e, anzi, rompicapo sonico altamente creativo.
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