Si parte con il futuribile canto gregoriano di “Community”, introduzione liturgica all’album e ponte fra i vecchi Pivot e i nuovi PVT, diversi nel nome solo per una ridicola questione di copyright. Il nuovo verbo PVT viene subito espresso dalla successiva “Light Up Bright Fires”: la voce che vive di istinti quasi pop e una grossa voglia di guardare oltre il post rock elettronico, finora il loro cavallo di battaglia. La migliore espressione del nuovo corso è senza dubbio “Crimson Swan”, che parte chiusa e cantilenante come una nuova “Atmosphere” dei Joy Division e poi si appella ad un crescendo da manuale post rock per aprirsi e sfociare in un trionfale cantato alla Arcade Fire. Tanta carne al fuoco, per una release sorprendente.
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