Queen – A Day At The Races

Il quinto album dei Queen verrà stroncato dalla quasi totalità della stampa musicale del tempo, soprattutto inglese. Alla band verrà mossa la critica di essersi limitata a riciclare le idee contenute nel capolavoro “A Night At The Opera” (1975). In parte è vero, e “A Day At The Races” nasce con questo peccato originale difficilmente confutabile. Ma, e questo lo si capirà nelle decadi a venire, il quartetto è sempre più affiatato, e la padronanza della materia pop/rock è ormai assoluta; Mercury, May, Taylor e Deacon sono ormai giunti alla perfetta fusione di due stili che, fino a un paio d’anni prima, apparivano del tutto antitetici, e le loro canzoni paiono una miracolosa combinazione di melodie alla Elton John e assalti hard degni dei Led Zeppelin. Dal vivo sono ormai uno spettacolo assoluto, una forza della natura, e la voce di Freddie non trova paragoni in nessun ambito musicale (se si fossero limitati a suonare puro e semplice rock duro, le sue sublimi capacità vocali non sarebbero venute a galla così limpidamente). Inoltre, nel disco è presente “Somebody To Love“, brano cardine nella carriera della Regina, in cui le voci dei quattro si mescolano in maniera perfetta; secondo Mercury stesso, si tratta di una composizione musicalmente superiore persino alla celeberrima “Bohemian Rhapsody”. Se vi par poco…

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