Dopo il sublime “Mindcrime”, i Queensryche riuscirono con “Empire” a migliorarsi ulteriormente a livello commerciale. L’album vendette più di tre milioni di copie negli States e portò la band a effettuare un tour da headliner in tutto il mondo della durata di diciotto mesi. La scintillante produzione e il rock duro ma melodico e alla portata di tutti dei Nostri consentirono al disco di esplodere anche sui grandi network, grazie alla presenza della splendida ballata “Silent Lucidity”. I mid tempo presenti sul platter sono ricchissimi di sfaccettature, incedere progressive, influenze bluesy, inserti acustici, tastiere mai invasive e dotati di un pazzesco impatto nei chorus ariosi e pieni di armonie derivanti dall’assoluta abilità del chitarrista Chris De Garmo nel fondersi con l’inconfondibile timbrica dell’ottimo frontman Geoff Tate: “Jet City Woman”, “The Thin Line” e “Another Rainy Night” valgano da buon esempio di quanto appena esposto. “Resistance” e “Best I Can” presentano i Queensryche ancora heavy benché si stiano oramai dissolvendo le coordinate metal originarie, mentre la conclusiva “Anybody Listening” è letteralmente da brividi. “Empire”, a distanza di anni, rimane un disco pazzesco.
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