Molto spesso con l’etichetta ‘power metal’ si identifica immediatamente quel sottogenere melodico, veloce e caratterizzato da registri vocali altissimi che contribuirono in maniera determinante a diffondere band come i tedeschi Helloween nella seconda metà degli anni Ottanta. In realtà il termine power viene originariamente utilizzato per categorizzare alcuni gruppi degli States dediti a un metal d’impatto frontale, dalla produzione potente e dalle ritmiche sostenute e galoppanti. I Riot sono stati sostanzialmente i primi a incidere un lavoro che ha in sé tutte le coordinate giuste del power americano; “Fire Down Under” era per l’epoca un album talmente diretto e senza compromessi che costò alla formazione il contratto con la major che allora li aveva sotto contratto. La voce di Guy Speranza e i riff di Mark Reale gettano le basi per un modo di suonare pesante che verrà abbracciato e codificato da molte band negli anni successivi.
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