Se i Bad Religion fossero venuti dopo, probabilmente suonerebbero così. I Rise Against imparano benissimo le basi dell’hardcore melodico e sfruttano le commistioni col post-hardcore stesso per erigere un ibrido terribilmente orecchiabile, moderno, diretto e coinvolgente, oltre che socialmente impegnato e assai credibile. “The Sufferer & The Witness” è probabilmente il loro miglior album, dove ritornelli esagerati e velocità incontrollata si fondono dando vita a tanti potenziali singoli. Il marchio di fabbrica e hit simbolo “Prayer Of The Refugee” spiega bene perché questa band negli anni a venire diventerà enorme e apprezzata a ogni latitudine.
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