Il rock duro e notturno di “Gimme Shelter”. Il violino che sottolinea l’atmosfera da sfilacciato blues rurale in “Country Honk”. Il cinismo di “Let It Bleed“. L’armonica che s’insinua nel lerciume di “Midnight Rambler”. L’urlo sconnesso di “Monkey Man”. Il coro sfottente (nientemeno che il London Bach Choir) di “You Can’t Always Get What You Want”. Sono solo alcune delle immagini che rimangono fisse nella memoria dopo aver ascoltato “Let It Bleed”, ultimo capolavoro degli Stones a contenere alcuni interventi di Brian Jones, morto pochi mesi prima della pubblicazione. Nonostante la grave perdita, Jagger e accoliti avranno ancora il tempo di scrivere due fenomenali album di rock teppistico risciacquato nel blues più sconcio.
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