In questa compilation, ormai diventata un classico, è ovviamente presente la canzone più famosa di Roy Orbison, quella “Pretty Woman” che tutti hanno sentito almeno una volta nella vita. Ma questo straordinario cantante texano ha fatto ben altro nel corso della sua carriera. Potendo contare su di una voce inimitabile nel panorama della pop music americana, quasi tenorile (e non a caso è stato anche detto “Il Caruso del rock”), Orbison ha inventato uno stile sì veloce e dalle inconfondibili caratteristiche rock and roll (cfr. “Ooby Dooby”), ma allo stesso tempo melodrammatico, affine pure al country e dai testi imperniati di rimpianto per amori spezzati e solitudini di vario tipo. Tratti che avranno una grandissima influenza su molte rockstar, in primis Bruce Springsteen, che nel testo di “Thunder Road” afferma “As the radio plays, Roy Orbison singing for the lonely” e, in una dichiarazione riguardante il disco che contiene proprio quella canzone, ossia “Born To Run”, dice senza mezze misure: “Volevo registrare un disco che avesse le parole di Bob Dylan e che suonasse come Phil Spector. Ma, ancor di più, volevo cantare come Roy Orbison“.
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