Il secondo lavoro dei Royal Blood stilisticamente non si discosta di un a virgola dall’omonimo debutto del 2014. Siamo quindi di fronte a un efficace mix di hard rock, garage rock e alternative rock, tenuti insieme dal basso di Mike Kerr, che funge da punto focale dell’intera proposta. Ma “How Did We Get So Dark?” è caratterizzato da una produzione meno spigolosa, che rende l’album ancora più fluido e ficcante del precedente, anche se forse meno diretto e più incline al mainstream. Nonostante questo (o proprio per questo) i Royal Blood sono riusciti a intercettare le esigenze sonore di un pubblico molto variegato, ben distribuito in termini d’età, affine ai ganci di band come Queens Of The Stone Age e Foo Fighters. L’impatto del duo basso e batteria (sia su disco che live) rimane tra i più immediati e azzeccati dei nostri anni, un rock deciso e privo di fronzoli ma incredibilmente al passo coi tempi.
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