Santana – Abraxas

Con “Abraxas” i Santana diventano delle rockstar di prima grandezza. Trainato dai singoli “Black Magic Woman” (Peter Green) e “Oye Como Va” (Tito Puente), il disco venderà milioni di copie e sarà multi platino negli Stati Uniti. Ma non si tratta di sola gloria commerciale: “Abraxas” rimane a tutt’oggi l’opera più riuscita di Carlos Santana e compagni. C’è il romanticismo di “Samba Pa Ti”, forse il brano più noto del chitarrista, ma c’è anche il rock intenso di “Mother’s Daughter” e “Hope You’re Feeling Better”, il divertissement di “Se a Cabo” e soprattutto la fusion dell’apripista “Singing Winds, Crying Beasts” e di “Incident At Neshabur”, in cui il complesso si distacca definitivamente dal cliché del latin rock e dimostra di saper padroneggiare il nuovo jazz in maniera encomiabile. Da questi episodi si svilupperà il suono di “Santana 3” (1971) e soprattutto di “Caravanserai” (1972), l’ultimo grande disco prima del declino creativo che attanaglierà Carlos (la band sarà sempre più ‘roba sua’) per troppi anni. Un’ultima curiosità: la copertina di “Abraxas”, fra le più belle dell’epoca, è opera dell’artista Mati Klarwein, autore anche di quella di “Bitches Brew” di Miles Davis.

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