Santana – Santana

Bastano le prime note di “Waiting” a far capire che il debutto dei Santana si abbatterà sul mondo del rock come un tornado. La sezione ritmica parla un originalissimo idioma latinoamericano, l’organo hammond di Gregg Rolie fonde blues, psichedelia e dolcezze caraibiche, infine giunge la chitarra del leader Carlos Santana a chiudere il cerchio con un assolo di lancinante fusion fra acid rock e blues, contaminato dalle sonorità della sua terra d’origine, il Messico. Nel corso del disco, la band ribadirà la geniale trovata del ‘latin rock’, etichetta che comunque sta molto stretta a una musica così sfaccettata e ricca di sbocchi, con pezzi da novanta come “Jingo” e la mitica “Soul Sacrifice”, che il sestetto ancora semisconosciuto presenterà in una versione spiritata al Festival di Woodstock, lasciando incredule le schiere degli hippie. “Santana” è già una pietra miliare, ma nel giro di un anno Carlos e sodali sapranno fare anche di meglio.

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