La furia del thrash/death metal brasiliano dei Sepultura giunge con “Beneath The Remains” alla propria espressione migliore. Se i vagiti iniziali recitavano grezzissimi prodromi di death e black metal primordiali, la svolta verso il thrash metal si compie nel biennio 87-89, mantenendo però un approccio vocale niente affatto pulito grazie al growl che il leader Max Cavalera adottava per interpretare composizioni nervose, mediamente veloci e dotate di un riffing violento e di un drumming furibondo, quest’ultimo proposto dal fratello Igor. In questa release la title – track e la successiva “Inner Self” diventano da subito classici del repertorio del quartetto, ma è in “Mass Hypnosis”, “Slaves Of Pain” e “Lobotomy” che si apprezza l’impatto iconoclasta che i giovani sudamericani proponevano nelle loro composizioni, favorendo la loro popolarità sia verso gli amanti del thrash ma anche presso gli adepti del ‘neonato’ genere death. La release precedette il successo internazionale e travolgente che portò i Sepultura nel decennio successivo a diventare una delle extreme metal band più popolari al mondo…
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