Dopo un paio di ellepì cantati in spagnolo e celebrati soprattutto nella natia Colombia, per Shakira arriva il momento d’imporsi a livello globale. Il latin pop è ormai un affare enorme all’interno del business musicale, e la bella e intelligente artista sudamericana è pronta a portarlo a un livello ancor più clamoroso. “Laundry Service” sbanca al botteghino, vende milioni di copie pure nella terra degli Yankee e impone la popstar all’attenzione di radio, televisioni e web. La musica è un furbo ibrido di stilemi soft rock anglosassoni e melodia latina: in questo senso il supersingolo “Whenever, Wherever“, con la conclusione affidata a suoni sintetizzati di flauti di Pan andini e un’introduzione per chitarra acustica che ricorda i Pink Floyd, racchiude molto del resto del cd. Shakira si propone anche come icona sexy a tutto tondo. Per accorgersene basta guardare il video del brano sopracitato: l’effetto non è certo quello del bromuro. Gli album successivi non ripeteranno l’exploit di “Laundry Service” (ad oggi 15 milioni di copie vendute), anche per la crisi del mercato discografico, ma consolideranno la posizione della cantante nel pantheon delle popstar planetarie.
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