L’affermazione degli scozzesi Simple Minds fra le band new wave più importanti passa da un album che smussa le atmosfere synth – dark degli esordi per acquisire un grado di maliziosità pop/rock da manuale. Il sound non è certo banale, anzi rimane di rara ricercatezza e pregnanza, sospinto dall’ugola magnetica di Jim Kerr e intarsiato dalle trame chitarra – tastiere orchestrate, rispettivamente, da Charlie Burchill e Michael MacNeil (ma non va affatto dimenticato l’apporto di Derek Forbes al basso, essenziale negli episodi più funkeggianti del lavoro). Semplicemente, ora la personalità del gruppo è inconfondibile, e le carte vincenti di “New Gold Dream” si chiamano “Promised You A Miracle”, “Someone Somewhere In Summertime” e “Colours Fly And Catherine Wheel”, brani flessuosi e in grado di catturare l’interesse di molti. Sarà il loro primo disco di platino nel Regno Unito.
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