La storia degli Sleep Token ha inizio nel 2016, anno in cui il misterioso Vessel e soci iniziano a rilasciare con estrema parsimonia EP e singoli sparsi, ma in quantità sufficiente per far rizzare le antenne ai cacciatori di novità interessanti in ambito underground. Durante gli ultimi mesi del 2019, per l’esattezza ogni due settimane, al calare del sole, la band britannica ha pubblicato tutti i pezzi del disco di esordio fino ad arrivare alla release date, il giorno del cosiddetto “Sundowning” (che pressappoco corrisponde all’inizio dell’inverno). Tra tecniche di promozione innovative, culti ed enigmi (ancora oggi sono in molti ad essere convinti che il frontman degli Sleep Token sia qualche cantante di fama globale, senza del resto avere mai ricevuto né conferme né smentite), i Nostri hanno dato alle stampe un’opera che può essere definita senza troppi azzardi crossover, a cavallo tra musica suonata e musica prodotta, tra progcore ed elettronica, tra pop, indie e metal, frutto di una sensibilità che trascende qualsiasi etichetta.
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