Allo stesso tempo, uno degli ultimi vagiti del nu-metal e uno dei dischi del post (post) grunge del 2000 più significativi. Si parlava chiaramente di alternative metal all’epoca per definire “Break The Cycle”, terzo lavoro degli Staind guidati dall’ugola dotatissima di Aaron Lewis (benché il genere in passato venne usato per classificare anche lavori come quelli dei Primus!), capace di cucire insieme riffazzi nu e melodie sofferte e in odore di pop rock, con anche qualche gridata occasionale (cfr. “Changes” e “Can’t Believe”). “It’s Been Awhile”, “For You” e “Outside” sono probabilmente i pezzi più conosciuti di sempre del gruppo del Massachusetts, simboli di un album che venderà complessivamente otto milioni di copie.
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