Timo Tolkki e accoliti partoriscono il proprio capolavoro assoluto. “Visions” è uno dei dischi di power metal europeo più conosciuti del periodo e contribuisce in maniera decisiva a dare lustro alla scena finlandese, che di lì a poco vivrà un’era d’oro sia sul versante sinfonico, sia su quello death. Gli Stratovarius uniscono la passione per il neoclassico all’impatto heavy, grazie a duelli tastiera/chitarra in cui i virtuosismi sono messi a disposizione della canzone. Oltre a ciò l’altissima voce di Timo Kotipelto e il drumming tellurico (è il caso di dirlo) di Jorg Michael compongono un quadro che permetterà al combo di diventare uno dei nomi di maggior successo di questo periodo. Facilità d’ascolto, positività, potenza, varietà ritmica e anche ambizione (cfr. la conclusiva titletrack di dieci minuti) riescono a far decollare un platter che resisterà agli strali del tempo. Non sarà così per il gruppo, che dal 2003 in poi andrà incontro a gravi crisi interne, causate da dissapori tra i membri e dai problemi mentali del fondatore Tolkki, perdendo moltissimo seguito e cadendo in corsa da un treno per la celebrità che avrebbe davvero potuto portarli molto in alto…
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