Fondati dai neozelandesi Bruce Russell e Michael Morley, con “Harsh 70’s Reality” i Dead C hanno composto quello che può forse essere considerato il disco (doppio, per giunta) più pesante di sempre. Russell ha ribattezzato questa musica free noise: una jungla di selvaggi feedback di chitarra, distorsioni spinte verso la soglia del dolore, drone mefitici di tastiere e percussioni allo stato brado che si riverbera violentissima in spazi spesso privi di ritmo e strutture riconoscibili. Il pulviscolo sonico di queste a volte lunghissime composizioni viene fatto esplodere nei modi più atroci possibili, in fasce di rumore che si accavallano e che fanno pensare a Glenn Branca risuonato dai Royal Trux di “Twin Infinitives”, o al Lou Reed di “Metal Machine Music” incrociato con la musica sperimentale ‘colta’. Il bombardamento acustico e neuronale è continuo, e ascoltare il lavoro tutto d’un fiato può rivelarsi un supplizio: eppure, se adeguatamente preparati, l’esperienza può sicuramente essere molto interessante e ripagare della curiosità che si deve per forza avere se si vuole arrivare alla conoscenza di musiche così inconsuete.
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