The Gories – I Know You Fine, But How You Doin’

A fine anni Sessanta Detroit era stata la città in cui era germinato il garage rock più pesante, violento e allucinato (ma anche creativo) degli States, con MC5 e Stooges portabandiera assoluti del genere. Vent’anni dopo ci pensano i Gories a far rivivere il mito. “I Know You Fine, But How You Doin’” è il secondo e miglior album di questo power trio guidato dal cantante e chitarrista Mick Collins, concentrato di battiti Cramps-iani (“Nitroglycerine”, dal riff memorabile), blues virato punk (“Early In The Morning” e “Let Your Daddy Ride”, cover rispettivamente di Luis Jordan e John Lee Hooker) e boogie tribale e distorto (“Stranded”, forse il loro capolavoro). Niente basso per un sound che influenzerà moltissimo la Jon Spencer Blues Explosion. Un recupero delle radici rock and roll che non passa solo attraverso il ripescaggio delle vibrazioni di derivazione Sixties, ma indugia soprattutto nella rilettura aspra e metropolitana del blues più arcaico, come accade in “Six Cold Feet”. Una grande gemma proveniente dall’underground, che servirà a far rinascere interesse verso suoni che si pensavano scomparsi definitivamente molto tempo prima.

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