A sdoganare definitivamente l’house music in Europa ci pensarono gli Orb, alias dell’inglese Alex Paterson, musicista, DJ ed ex roadie dei Killing Joke, nonché unico membro stabile nell’arco vitale della formazione. “The Orb’s Adventures Beyond The Ultraworld” è un mastodontico debutto della durata di quasi due ore che carbura ambient house mutante con piglio freak, risultando una sorta di nuova psichedelia elettronica per la generazione dei rave. Affiancato da numerosi altri ‘reduci’ in piena botta da nuovi suoni, fra cui vanno ricordati almeno Steve Hillage (un tempo nei Gong) e Youth (vero nome Martin Glover, bassista e membro fondatore dei Killing Joke), Paterson escogita una sorta d’incrocio fra Brian Eno e Pink Floyd aggiornato (e semplificato) tramite quello che i DJ di Chicago avevano sintetizzato negli anni immediatamente precedenti. Un disco specchio di un’epoca, con la gigantesca suite finale “A Huge Ever Growing Pulsating Brain That Rules from the Centre of the Ultraworld” che manda in rotta di collisione rumori ambientali e la voce campionata della soul singer Minnie Riperton.
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