Irlandesi d’origine ma londinesi d’adozione, con questo secondo long playing i Pogues definiscono ancora meglio la propria poetica rispetto a quanto fatto sull’esordio “Red Roses For Me” (1984). Riuscendo a sfornare un capolavoro diviso fra malinconiche ballate celtiche (“A Pair Of Brown Eyes”, con fisarmonica e tin whistle, ossia il flauto della tradizione gaelica) e prorompenti danze punk – folk (“The Sick Bed of Cúchulainn”). Un portentoso miscuglio dall’altissima gradazione alcolica, insomma, esaltato dal carisma naturale dello sdentato Shane MacGowan, cantante e leader di uno degli act più originali degli anni Ottanta. Che nel giro di tre anni saprà superarsi e sbalordire ancora tutti. Piccolo aneddoto: in origine la band aveva scelto il nome Pogue Mahone, che in gaelico significa “baciami il culo“.
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