Forse il debutto dei Sisters Of Mercy è arrivato leggermente fuori tempo, quando la darkwave generata dal post – punk mostrava già la corda (e d’altra parte il gruppo esisteva dal 1980 e prima c’erano stati gli EP “Alice” e “The Reptile House” nell’83). Eppure il gothic rock cesellato dalla voce pastosa e profonda di Andrew Eldritch, dalle chitarre scheletriche di Wayne Hussey e Gary Marx, dal basso cavernoso di Craig Adams e dalla scansione implacabile della drum machine chiamata Doktor Avalanche è di quelli che non si scordano, per la bellezza che riesce a conservare anche al di là (e al di fuori) di qualsiasi contesto storico. “Black Planet”, “No Time To Cry”, “Possession”, “Nine While Nine”, la title – track e, sopra a tutto, la funerea narrazione di “Marian (Version)” sono divenuti, col passare degli anni, veri e propri standard della musica dark, permettendo al complesso inglese di guadagnarsi lo status di cult band.
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