The Who – Quadrophenia

Seconda rock – opera per gli Who, che con “Quadrophenia” chiudono il loro periodo d’oro, almeno a livello puramente discografico. Difficile fare un paragone con “Tommy“; probabilmente questa seconda gli è inferiore, ma non di molto. Ora il protagonista è Jimmy, ragazzo affetto da personalità multipla (quadrupla, per la precisione, da cui il titolo del disco). Si tratta di una trasposizione delle quattro diverse personalità dei The Who stessi, immersa nell’atmosfera Mod in cui i Nostri sono cresciuti. La riuscita dell’operazione è dovuta in gran parte alla penna di Pete Townshend, che non lesina sfumature psicologiche e sociali. In ogni caso, anche la musica è di altissimo livello, forse più lineare e meno complessa di quella di “Tommy”, ma ugualmente coinvolgente. Brani come “The Real Me”, “I’m One” e “5.15” sono fra gli ultimi capolavori scaturiti dalla formazione, che d’ora in avanti sopravvivrà soprattutto tramite i concerti, sempre eccitanti e spettacolari come poche cose al mondo.

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