Formazione fra le più trasversali e coraggiose di sempre, i This Heat hanno saputo unire la voglia di sperimentare senza barriere con un approccio quasi ‘melodico’ alla musica. Questo loro debutto eponimo rimane insuperato e insuperabile, scrigno magico in cui custodire un suono obliquo, oscillante fra il canterbury prog estremo degli Henry Cow e dissonanze di musica concreta e industriale, un taglio oscuro complessivo ereditato dal post – punk e vibranti passaggi percussivi e chitarristici che potrebbero esser anche letti come precocissimi prodromi del post – rock. All’avanguardia anche nell’uso dell’elettronica pura, che a volte si avvicina alle trovate della classica post secondo dopoguerra, “This Heat” oggi è considerato il miglior lavoro della band inglese, e a più di tre decadi di distanza non ha perso un grammo della sua bellezza altera e misteriosa.
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