Quando si parla di questa seminale band di Chicago, è praticamente impossibile tracciare una linea di demarcazione fra i Tortoise musicisti tout court e i Tortoise astratti teorici musicali. Sperimentatori da laboratorio e traslatori del rock all’interno dell’avanguardia, tanto da esser ormai considerati l’icona del post rock, i Nostri hanno portato il discorso iniziato dagli Slint alle sue estreme conseguenze. Togliendo quindi al loro bagaglio timbrico la centralità della chitarra, strumento simbolo del genere, per addentrarsi in labirintiche esplorazioni strumentali entro cui far collidere jazz, dub, progressive, krautrock e liquefazioni ambient/psichedeliche. “Millions Now Living Will Never Die” è il manifesto del quintetto, aperto dai 20 minuti della suite “Djed”, esperimento in bilico fra motorik alla Neu!, fusion e minimalismo ritmico – armonico – melodico. Le tastiere mobilissime, il basso ipnotico, le percussioni leggere e i trilli di vibrafono portano la traccia verso la propria implosione, rappresentata da un finto malfunzionamento del cd, da cui scaturiscono altri temi e tempi in continua rigenerazione. Schema perseguito anche nelle altre tracce, seppure su più breve distanza e con maggiori aperture melodiche. Un capolavoro freddo e cerebrale, ma oltremodo stimolante proprio a causa di queste qualità.
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