Ci mettono un po’ di tempo a carburare, ma a fine anni Novanta i norvegesi Turbonegro sono ormai la punta di diamante dello Scan Rock. Ossia quel particolare modo d’intendere la musica dura che mischia punk rock, glam metal ed heavy classico con un’attitudine realmente selvaggia e stradaiola. “Apocalypse Dudes” è una scarica d’adrenalina nei cui solchi convivono le perversioni dei New York Dolls, i riff spettacolari dello street metal made in USA degli Eighties, la velocità e la voglia di divertirsi dei Ramones e persino certe soluzioni della prima ondata di metallo britannico (“Prince Of The Rodeo” inizia con un doppio pedale di batteria che simula quello di “Overkill” dei Motorhead). In un periodo dominato da nu metal, power metal, post hardcore e ogni forma di estremismo death, black e doom, i Turbonegro rappresentano una sana alternativa che inneggia alla triade “Sex, drugs and rock and roll” come non si faceva dai tempi di Motley Crue e Guns N’ Roses.
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