Il quarto capitolo della saga Ufomammut approfondisce il lato più pesante e magmatico del suono della band. Se già “Lucifer Songs” aveva fatto presagire un ulteriore ispessimento del loro flusso fonico, con “Idolum” il gruppo Italiano raggiunge una dimensione personalissima, dimostrando di aver ormai maturato uno stile unico ed inconfondibile. Gli Ufomammut non sono mai stati così cupi e claustrofobici, le loro composizioni mai così compatte e serrate. L’elemento vocale è sempre meno presente, se non per sottolineare i momenti più deliranti e acidi presenti nelle sette tracce che compongono questo capolavoro; il riffing è fittissimo, non dà quasi mai tregua all’ascoltatore, anzi lo soffoca e lo stritola; le dilatazioni drone – noise sono diminuite, ma risultano ancor più efficaci che in passato. In generale, gli Ufomammut targati 2008 guardano meno verso lo space rock degli Hawkwind e più verso la violenza ipnotico – psichedelica dei Neurosis, mantenendo però una cifra stilistica personalissima. “Idolum” li consacra definitivamente fra le band più significative all’interno della scena “psycho metal” degli ultimi anni. Il successivo contratto con Neurot Recordings certifica l’importanza del trio italiano.
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