Ufomammut – Snailking

Gli Ufomammut rappresentano tuttora un vanto per l’underground italiano. La mistura di sludge, doom e psichedelia che fluisce dai loro dischi è rimasta ineguagliata nel panorama italiano (e non solo, dato il successo raggiunto anche all’estero). “Snailking“, secondo full – length dei piemontesi, può esser descritto come lo spirito degli Hawkwind riportato alla luce per mezzo del suono e delle vibrazioni dei Kyuss. Oppure, per utilizzare due nomi più vicini a noi, come la riscrittura dei riff degli Electric Wizard per mezzo di dilatazioni e atmosfere molto simili a quelle dei Neurosis. Naturalmente il magma fonico nel quale si sviluppano i loro brani, vere e proprie jam sessions dilatate all’inverosimile e deflagrate nella maniera più rumorosa ed epidermica possibile, è ricchissimo di mille altre influenze, che abbracciano un arco temporale amplissimo, dagli albori della psichedelia fino ai giorni nostri: dall’irruenza dei Blue Cheer alle tinte cupe dei Pink Floyd, fino al battito ossessivo degli Iron Butterfly e ai baccanali infernali degli Amon Duul II, detonati in modo aberrante e con la violenza di Stooges ed MC5. “Snailking” è un’opera magistrale.

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