Scioglimenti, drammi personali, crisi religiose e via dicendo non sono riusciti a fermare gli Underoath, anzi. Dopo anni di silenzio e il ritorno del figliol prodigo Aaron Gillespie in formazione, la band torna in una veste completamente rinnovata che porta il nome di “Erase Me”. Un titolo che suggerisce un colpo di spugna al passato, che in effetti si nota in un sound profondamente differente a quello a cui i Nostri ci avevano abituati (anche se, ammettiamolo, gli Underoath non hanno mai avuto un percorso lineare). La svolta verso sonorità alternative/ electronic rock segna anche l’intenzione della band di staccarsi di dosso una volta per tutte l’etichetta di christian band, ormai diventata troppo limitante. I ragazzi hanno messo in gioco tutte le loro carte con coraggio, e l’ardire è stato premiato da un disco apprezzato non solo dai fan della prima ora, ma che ha portato anche nuovi accoliti in casa Underoath.
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