Una delle leve principali che mosse nel 2005 il progetto Outune, fu la volontà di (provare a) trattare tutti i generi, gli artisti e le band con competenza, credibilità e soprattutto allo stesso modo. Io, Vincenzo e Luca ci eravamo sostanzialmente stufati di vedere sempre e solo le stesse persone in copertine e nelle homepage dei portali musicali. Si voleva dare spazio anche a chi lo spazio non lo avrebbe mai avuto nonostante ottime capacità.
Ovviamente Outune non fu solo questo ma, nel tempo, questa mission iniziale ci portò ad arrivare prima di tutti (per lo meno in Italia) su gruppi come Alter Bridge, Airbourne, Shinedown, Volbeat (per tacere di Paramore e Rise Against), giusto per fare qualche nome di spessore diventato oggi una realtà solidissima. Oltre che a parlare con molti di loro tramite MySpace in attesa della loro prima apparizione nel nostro Paese…ma questa è un’altra storia.
A dire il vero di band e artisti meritevoli di ribalte internazionali ce ne erano molti di più. Ma si sa, wrong place wrong time, oltre a ispirazioni andate perdute nel giro di pochissime release. La storia delle band sottovalutate e degli artisti scomparsi dai radar (quando magari hanno continuato a produrre musica lontano dall’attenzione generale) è potenzialmente sconfinata. Forse anche più delle uscite che hanno segnato generi e ispirato generazioni. Tuttavia non è mai troppo tardi per riportare alla luce gemme nascoste, canzoni stupende e interpreti di cui in pochi erano a conoscenza.
Nel calderone del rock e suoi derivati, ci concentreremo principalmente su quella scena alternative/post-grunge che furoreggiava ai tempi, senza disdegnare incursioni in zone pesanti o magari più datate/recenti (hard & heavy anyone?). Oltre a indagare quei brani di artisti ben conosciuti che, per un motivo o per l’altro, non sono mai stati ritenuti degni di considerazione.