Nell’indie pop/rock dei giorni nostri ci sono poche certezze, ma una di queste porta il nome di Vampire Weekend. Nonostante l’abbandono del polistrumentista e produttore Rostam Batmanglij (che però ha contribuito alla stesura del disco in qualità di collaboratore esterno), Ezra Koenig e soci si sono portati a casa non solo le lodi dei critici musicali, ma anche un Grammy come Best Alternative Music Album e il terzo debutto consecutivo in cima alla Billboard 200. “Father of the Bride” e i 18 brani che lo compongono sono un inno alla spensieratezza e alla gioia di vivere, una caratteristica che è sempre stata presente nel sound dei Nostri e che di certo il passare del tempo non ha deteriorato, anzi. Tanti stili, tanti strumenti, tante idee, tanti featuring (da Danielle Haim a Mark Ronson), ma il nuovo disco dei Vampire Weekend risulta leggero e irresistibile, spontaneo e arguto come da buona tradizione dei Nostri.
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