Vasco Rossi – C’è chi dice no

Questo album segna, se non sul fronte commerciale (Vasco ormai vendeva tonnellate di dischi qualsiasi cosa pubblicasse), perlomeno a livello artistico la completa riscossa del rocker di Zocca, dopo un periodo notevolmente problematico, fra droga, carcere (ma ci sarà un altro arresto – lampo nell’88, sempre per questioni legate alla cocaina) e dischi non del tutto riusciti (“Cosa succede in città” dell’85). In “C’è chi dice no“, al contrario, riaffiora la miglior vena lirica e musicale del Blasco, che prima blandisce il suo esercito di fan con ballate pensose come “Ciao”, poi lo confonde tramite le tensioni inesplose di “Vivere una favola” e infine lo elettrizza con il rock deciso della title – track, dove la chitarra elettrica graffia a dovere nell’assolo finale. I livelli di assoluta eccellenza dei primissimi anni Ottanta non vengono raggiunti, eppure questo LP mostra un artista in piena forma, non solo per quanto riguarda la musica ma anche per i testi, graffianti quasi come quelli dei vecchi tempi. “C’è chi dice no” è uno dei migliori episodi del Vasco post “Bollicine”.

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