I White Lion ebbero un buonissimo boost di notorietà con “Pride”, disco che lanciò per un determinato periodo il duo Tramp/Bratta (voce e chitarra) nella scena hard e glam a livello internazionale. La preparazione tecnica dei musicisti, specialmente del buon Vito Bratta alla sei corde, era molto superiore alla media: non per niente le composizioni dell’album in questione sono decisamente ricche di variazioni, inserti acustici e virtuosismi di sorta, per i quali ai tempi si parlò di uno stile chitarristico simile a quello di Eddie Van Halen. Se da un lato la superba ballad “When The Children Cry” e i singoloni “Wait” e “Tell Me” trainarono tutto il resto della release nelle chart, “Don’t Give Up”, “Lady of the Valley” (quasi epica nel suo crescendo) e “All Join Our Hands” misero in mostra l’interessantissimo lato più heavy del quartetto, che consentì ai Lion di far breccia non soltanto tra i fan delle cotonature ma anche tra quelli del metal classico. Sicuramente un lavoro da riscoprire andando oltre la pur bellissima super hit conclusiva.
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