ZZ Top – Tres Hombres

Il terzo disco è quello con cui la band di blues rock americana più celebre della storia raggiunge fama mondiale (sarà disco d’oro in USA e Canada, e farà bene anche in Europa). Secondo molti fan è anche il loro album più bello. Indubbiamente “Tres Hombres” è il capitolo più significativo per il power trio texano, formato dagli ancora poco barbuti Billy Gibbons (voce e chitarra), Dusty Hill (basso) e Frank Beard (batteria). Dieci canzoni in cui è racchiuso tutto il loro suono, un torrido hard boogie blues che si confronta apertamente con il southern e persino con l’hard rock, come accade nella bollente “Beer Drinkers & Hell Raisers”. Gli ZZ Top sanno però variare la loro proposta, grazie a una preparazione tecnica eccellente: quest’ultimo è un aspetto spesso sottovalutato da alcuni critici, tratti in inganno dalla rozzezza solo apparente dei tre musicisti dello Stato della Stella Solitaria. In “Tres Hombres”, quindi, trovano posto la vibrante ballata blues di “Jesus Just Left Chicago” accanto al rock & roll al fulmicotone di “Move Me On Down The Line”, influenzato dai Rolling Stones e che a sua volta influenzerà i Black Crowes. Ma è l’epidermico riff hard – boogie di “La Grange” e il suo trascinante sviluppo a proiettare Billy Dusty e Frank nella leggenda del rock, e pazienza se è un po’ troppo simile a quello di “Boogie Chillen'” di John Lee Hooker. Qui c’è grinta, passione e sudore da vendere. Nella loro lunghissima carriera gli ZZ Top pubblicheranno dischi più famosi e venduti, ma le radici di tantissimo hard blues statunitense si trovano in questo LP.

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