Negli annali di storia italiana, il 1973 viene ricordato per le misure di austerità adottate dal governo per fronteggiare l’emergenza energetica, causata dalla guerra del Kippur fra Egitto e Siria da una parte e Israele dall’altra, che ha come effetto quello dell’aumento vertiginoso dei prezzi del petrolio.
Sono i mesi delle famose “domeniche a piedi”, in una nazione ormai totalmente dipendente dal trasporto automobilistico privato. Nulla di bucolico, però, ché in Italia l’atmosfera è sempre più plumbea, con attentati all’ordine del giorno e tensioni insanabili fra estrema destra ed estrema sinistra, le Brigate Rosse sempre più agguerrite e i neofascisti altrettanto.
In campo internazionale suscita scalpore il Golpe in Cile del generale Pinochet, sostenuto dalla CIA, a causa del quale viene ucciso Salvador Allende, il premier socialista democraticamente eletto tre anni prima.
Passando al più ristretto ambito musicale, che a noi però interessa maggiormente, il mondo del pop/rock non sembra essere scosso più di tanto dagli accadimenti di questa fase storica.
In Italia Sanremo, ormai evento a sé stante e totalmente irrilevante per il pop coevo, è vinto da Peppino Di Capri con “Un grande amore e niente più“; ma nello Stivale si ascoltano Lucio Battisti, Patty Pravo, il post beat dei Pooh, i cantautori (De Andrè, Guccini, etc.), i grandi del rock progressivo sia italiani (Le Orme, PFM, Banco) sia esteri (Pink Floyd, Genesis), Elton John e l’hard rock di Deep Purple e Led Zeppelin, il soul/funk di Stevie Wonder e Curtis Mayfield. Un quadro sonoro che, eccezion fatta per gli artisti autoctoni, è molto simile a quello estero.
Anche a livello mondiale, infatti, non si registrano grosse novità, ad eccezione del reggae, che da musica solo giamaicana diviene fenomeno globale, grazie soprattutto a Bob Marley ed i suoi Wailers; la musica dell’isola caraibica influenza persino i Led Zeppelin.
Per il resto c’è poco altro da segnalare; il jazz è dominato dalla fusion, mentre prog rock, hard rock, glam rock, soul e funk esauriscono quasi tutto il consumo di pop music dei tempi, con l’incredibile record di vendite dei Pink Floyd a trascinare il resto del gruppo. Il versante ‘sperimentale’ è caratterizzato dagli ultimi bagliori del kraut rock, mentre il debutto degli Area segnerà non solo il panorama dell’avanguardia ‘pop’ italiana, ma anche quello estero.
New York Dolls e Stooges pubblicano due dischi che entreranno di diritto nella storia maggiore del punk, ma nel 1973 ben pochi li ascoltano.