Il trio Bolognese esce allo scoperto con una miscela letale di loop, synth, post-punk, psichedelia, spacerock e schizzi di no-wave sparsi ovunque. Tributi al passato di Suicide, Velvet Underground e Wire tanto per citare tre nomi...
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Gli album migliori, i più venduti e i dischi più significativi pubblicati nel 2010, gli artisti e le band fondamentali divise per genere.
Piaccia o meno, le frange, le canottiere sformate, i tattoo ovunque, i loghi in carattere 56 e il deathcore coi breakdown, qualche melodia sfigata e le ritmiche indiavolate ce lo dobbiamo tenere. Il disco della svolta per i Bring...
Ancora una volta i Bardo Pond riescono nell’impresa di rendere poetiche le loro ipnosi chitarristiche, dimostrando fra l’altro quanto debbano loro complessi come Dead Meadow e simili. Così “Just Once” inizia come un...
Che Jack White fosse incapace di stare fermo lo si era già capito da tempo. Coi Dead Weather, ancora più forse che coi Racounters e molto di più rispetto ai White Stripes, sublima il sound che presumibilmente sente più suo:...
Consacrazione definitiva per i Pendulum, una band che riesce col drum and bass a unire rockettari di ampie vedute a party people con la passione dell’lsd. È figo sentirli quando fanno ballare, come nell’iniziale “Salt in...
Il rumore nero in questione di cui parla il titolo è quello della natura, quello impercettibile che gli animali, prima di una tempesta, avvertono. Il nuovo lavoro del produttore tedesco Heinrik Weber, in arte Pantha Du Prince...
Il virtuosismo nel creare sonorità che ammiccano al prog rock senza mai sprofondare eccessivamente nel citazionismo e la capacità di intelaiare trame fatte di sassofoni sfrenati, interludi pianistici e improbabili Glockenspiel...
“Sisterworld” rappresenta un’ulteriore sfida che i Liars propongono ai loro ascoltatori, oltre che a se stessi. E, tornati da Berlino e trasferitisi a Los Angeles, allestiscono il loro album ‘noir’. Le affinità con le...
Non per forza bisogna segnalare solo capolavori o dischi che lanciano nell’olimpo presunte star; ogni tanto va bene anche qualcosa di diretto e molto truzzo: non ci metteremo a dare nomi assurdi (grime, grindie…) ad un genere...
Con “There Is Love In You”, Hebden prosegue nel suo lavoro di affabulazione caleidoscopica e, forte delle recenti collaborazioni con Burial e il batterista jazz Steve Reid, si cambia d’abito e modifica parzialmente il suo...