Buzz Aldrin – Buzz Aldrin

Il trio Bolognese esce allo scoperto con una miscela letale di loop, synth, post-punk, psichedelia, spacerock e schizzi di no-wave sparsi ovunque. Tributi al passato di Suicide, Velvet Underground e Wire tanto per citare tre nomi...

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Bardo Pond – Bardo Pond

Ancora una volta i Bardo Pond riescono nell’impresa di rendere poetiche le loro ipnosi chitarristiche, dimostrando fra l’altro quanto debbano loro complessi come Dead Meadow e simili. Così “Just Once” inizia come un...

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The Dead Weather – Sea Of Cowards

Che Jack White fosse incapace di stare fermo lo si era già capito da tempo. Coi Dead Weather, ancora più forse che coi Racounters e molto di più rispetto ai White Stripes, sublima il sound che presumibilmente sente più suo:...

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Pendulum – Immersion

Consacrazione definitiva per i Pendulum, una band che riesce col drum and bass a unire rockettari di ampie vedute a party people con la passione dell’lsd. È figo sentirli quando fanno ballare, come nell’iniziale “Salt in...

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Pantha Du Prince – Black Noise

Il rumore nero in questione di cui parla il titolo è quello della natura, quello impercettibile che gli animali, prima di una tempesta, avvertono. Il nuovo lavoro del produttore tedesco Heinrik Weber, in arte Pantha Du Prince...

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Menomena – Mines

Il virtuosismo nel creare sonorità che ammiccano al prog rock senza mai sprofondare eccessivamente nel citazionismo e la capacità di intelaiare trame fatte di sassofoni sfrenati, interludi pianistici e improbabili Glockenspiel...

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Liars – Sisterworld

“Sisterworld” rappresenta un’ulteriore sfida che i Liars propongono ai loro ascoltatori, oltre che a se stessi. E, tornati da Berlino e trasferitisi a Los Angeles, allestiscono il loro album ‘noir’. Le affinità con le...

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Hadouken! – For The Masses

Non per forza bisogna segnalare solo capolavori o dischi che lanciano nell’olimpo presunte star; ogni tanto va bene anche qualcosa di diretto e molto truzzo: non ci metteremo a dare nomi assurdi (grime, grindie…) ad un genere...

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Four Tet – There Is Love In You

Con “There Is Love In You”, Hebden prosegue nel suo lavoro di affabulazione caleidoscopica e, forte delle recenti collaborazioni con Burial e il batterista jazz Steve Reid, si cambia d’abito e modifica parzialmente il suo...

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