Voi siete fottutamente pazzi. E’ una delle frasi che spesso vengono rivolte al pubblico italiano da qualche star che in quel momento sta tenendo un concerto nel nostro paese. Ci sono anche cose come “Voi italiani siete il miglior pubblico del mondo” o sviolinate del genere. E c’è di più! Molto spesso è tutto vero! Ha detto bene Fabio Zaffagnini, mente dietro al clamoroso successo del recentissimo (e sublime) Rockin’ 1000 (un evento che passerà alla storia e che sta tutt’oggi facendo parlare mezzo mondo): “L’Italia è un paese dove i sogni non si realizzano facilmente, ma è una terra piena di passione e creatività”.
Ora nessuno vuole fare gare o comparazioni ridicole, è tuttavia innegabile che il pubblico italiano negli ultimi anni sia riuscito a farsi notare eccome, distinguendosi dal resto del mondo per iniziative speciali, sorprese e, soprattutto, una partecipazione fuori dal comune ai concerti dei propri idoli. E non parliamo di teen idol tipo One Direction (che tra parentesi dalla doppia data a San Siro del 2014 ci han pure tirato fuori un dvd), ma di leggende del rock come Bruce Springsteen piuttosto che di popstar come Robbie Williams.
Sicuramente molti di voi che state leggendo, e che qualche concerto nella vostra vita lo avrete fatto, ricorderete qualche serata particolare, in cui avete pensato tipo “Cazzo saremo anche un paese di merda, ma quanto spacchiamo come pubblico…”. Certo, ogni tanto facciamo schifo anche in questo campo, come ad esempio quando bottigliamo gruppi che non piacciono ai festival o cose del genere, ma non è questo il luogo per parlarne. Qui sotto un breve elenco casuale in cui sparo qualcuna delle memorie che ho vissuto a eventi più o meno giganteschi degli ultimi anni. E sì, son quasi tutti eventi pesi (a parte uno che mi farà perculare a vita), ma vabbè si sa che ascolto solo musica buona…
BON JOVI – Udine 2011 e Milano 2013. Parto facile lo so. Ci starebbe anche il bongi-bongi-bo-bo-bo d’ordinanza. Detto questo, questi due concerti hanno segnato a fuoco sia la memoria di tutti i presenti, sia quella dei non presenti. Oltre a quella della band stessa. Non sto a dilungarmi troppo, ma Udine è passato alla storia come il concerto che, grazie a una coreografia organizzata per mesi dai fan italiani, ha fatto sì che Jon buttasse nel cesso la scalettina d’ordinanza di due ore e suonasse per tre, aggiungendo pezzi a caso come encore. Un’emozione che ancora oggi non è seconda a nient’altro. San Siro due anni dopo consolidò il concetto (facendo pure piangere Jon durante un pezzo), creando addirittura un imprinting (quello dei ragazzi del Bon Jovi Club Italia) che verrà acquistato e utilizzato anche per gli show di One Direction e Tiziano Ferro. Entrambe le coreografie sono finite su pubblicazioni ufficiali griffate David Bergman e Bon Jovi. Così giusto per dire. (cover story Bon Jovi Club Italia)
BRUCE SPRINGSTEEN – Milano 2013. L’ingresso del Boss sul palco e una coreo che si staglia di fronte a lui sui tre anelli rossi. Our Love Is Real recita la scritta, e Springsteen rimane sbalordito. Ogni show di Bruce a San Siro ha fatto epoca. Questo, anche per quest’accoglienza, rimarrà unico.
ROBBIE WILLIAMS – Milano 2006. L’Italia ha appena vinto il Mondiale. San Siro non è un posto qualunque. L’ex Take That è in forma spaziale e porta in giro un tour con scenografie assurde. “No shit, no shit. This is the best fuckin’ audience I’ve ever had in my whole damn career“. Parole e opere di RW che, nel 2013, ricordava ancora quella serata raccontandola ai quotidianisti. Cosa ci facessi io a vedere questo show è un altro film di cui vi parlerò forse un’altra volta.
AVENGED SEVENFOLD – Milano 2013. Ho preso diverse bordate di insulti per aver paragonato il pubblico italiano degli A7X a quello di una teen band. Ma posso assicurarvi che raramente avevo sentito prima d’ora un concerto peso con una partecipazione tale della folla su ogni, dico ogni, strofa di ogni, dico ogni, pezzo proposto dalla band sul palco. E questa cosa non è affatto passata inosservata agli Avenged stessi che, poco dopo la conclusione del set, si sono affrettati a postare sui propri canali social ufficiali una frase tipo “After 15 years we found the loudest crowd of our career. Cheers Milan!” Scusate se è poco.
IRON MAIDEN – Milano 1999 e 2006. Il 23 settembre 1999 il Forum di Assago era pieno in modo indicibile (roba impensabile con le norme di sicurezza e l’affluenza forzatamente limitata che c’è oggi) per il ritorno di Bruce e Adrian con i Maiden dopo anni di esilio. Aprivano i Megadeth, non certo gli ultimi arrivati (e io sull’attacco di Holy Wars mi lanciavo dagli spalti nel parterre insieme ad altri pazzi fottuti…bei tempi). Il pandemonio e la partecipazione del pubblico sin sugli inni dei “supporter”, fino al karaoke su “Aces High” furono assolutamente incredibili. A dire il vero Dickinson impiegò un po’ ad accorgersene, visto che qualche mentecatto lo bersagliava con un laser dagli spalti e lui, come dire, non la prese benissimo. Nel 2006 invece, durante il tour indoor di “A Matter Of Life And Death”, gli olèèèè olè olè olèèèè maideeen maideeeeen a un certo punto durarono quasi per due minuti di fila. Al punto che la band stessa non sapeva come e quando riprendere a suonare. Mi vien da dire: ma vogliamo dargli San Siro a sti qua l’anno prossimo?
METALLICA – Imola 2003. Il cataclisma che James e compagni causarono all’Autodromo quell’anno, fu parzialmente inaspettato. Infatti non tutti sapevamo bene cosa aspettarci da una band, i Metallica appunto, che era stata sull’orlo dello scioglimento e che aveva pubblicato un disco (“St. Anger”), che ci aveva lasciato parecchio perplessi. La cosa che però era ultra condivisa da tutti i trentamila (e passa?) presenti era che sto concerto lo aspettavamo tanto quanto l’avvento del Messia. E lo abbiamo fatto capire a più riprese a Hetfield stesso, apparso quasi commosso (oltre che sconvolto dal caldo assassino), al termine di un’esibizione che ha consegnato definitivamente la sua band agli stadi e ai giganteschi spazi all’aperto per il nuovo millennio.
BONUS: U2 – Roma 2010. Qui non c’ero. Ma tutti ce la ricordiamo eccome la sorpresona del pubblico italiano che fece restare senza parole Bono e compagni. Date un’occhiata!